#La cicatrice sul polso.

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Ho una cicatrice sul polso. È lì da più o meno un anno. Me la sono procurata ad ottobre dello scorso anno nel modo piú ridicolo possibile: tirando i panni sporchi fuori dal cesto della biancheria che avevo in camera. Ero talmente sovrappensiero da non prendere bene le misure e mi sono scorticata. E pure parecchio. Era una brutta ferita, sembrava che mi fossi ustionata contro qualche ferro bollente e invece avevo semplicemente strusciato il polso troppo violentemente contro uno stupido cesto di plastica. A pensarci fa ridere.
É rimasta lì viva e aperta per mesi. Cerotti medicati, creme, garze. Le ho provate tutte, ma lei era lì. Aperta. E non accennava a voler scomparire. Pian piano ha finalmente cominciato a rimarginarsi. La pelle ha cominciato a tornare dove doveva essere e il mio polso è tornato normale. Tuttavia, lei è ancora lì. Una piccola macchia rossastra al lato del polso. Quasi impercettibile. Ne vedo ancora i bordi. La sento al tatto. Se non sai che c’è, probabilmente nemmeno la noti. Ma io so che è lí e tutto sommato mi piace che ci sia. È una specie di ricordo fisico dei miei 10 mesi a Londra. Guarisce insieme a me. Più pezzi rimetto insieme, più sembra migliorare. Mi piace credere che ora sia lì perchè non sono ancora guarita. Mi piace sperare che mi accompagnerà per tutta la vita. Perchè Londra ha preso un pezzo di me e se l’è tenuto. E la cosa mi tranquillizza. Che un pezzo di me sia rimasto a Londra non può che farmi piacere. Avrò sempre un motivo per ritornare cosí.

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